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Malattie e parassiti comuni delle piante ortive e decorative, e strumenti di lotta, esperienze fatte

Malattie e parassiti comuni delle piante ortive e decorative, e strumenti di lotta, esperienze fatte

Questo articolo non vuole essere una guida esaustiva a tutte le malattie e a tutti i parassiti esistenti, al contrario in questo articolo saranno presenti sostanzialmente tutti i parassiti e le malattie che ho potuto osservare, e le esperienze fatte, in aggiunta alcune cose imparate, anche se non sperimentate ancora. Questo articolo può essere preso come una sorta di vademecum, guida breve e veloce alle principale malattie e ai principali parassiti e problemi delle nostre piante.

C’è da premettere che i problemi possono essere categorizzati in carenze alimentari, malattie sistemiche, problemi di allegazione, difetti genetici, malattie di origine virale, malattie di origine batterica, funghi, acari o aracnidi, parassiti del regno degli insetti, mammiferi problematici.

Carenze Alimentari

Se la vostra pianta non si sviluppa e tende a rimanere ferma per troppo tempo, ovvero non cresce come dovrebbe, potremmo essere di fronte ad un problema di carenza alimentare, o di sviluppo scarso dell’apparato radicale o peggio un attacco o degrado dell’apparato radicale. In questo caso, bisognerebbe capire quale è l’elemento che manca alla pianta, o se è una carenza generica, tuttavia ci sono delle azioni che possono aiutare.

Se le foglie della pianta sono gialle o giallastre quando dovrebbero essere verdi, potrebbe essere una carenza di zolfo. Se la pianta è floscia, nonostante non ci sia caldo e sole, c’è carenza di acqua o troppa acqua (tanto da fare marcire le radici), se la pianta non cresce ma è in vasetti piccoli, quasi certamente è necessario un travaso sia per rinfrescare il terreno di cui si nutre la pianta, sia per dare modo alle sue radici di svilupparsi meglio.

I vasetti di torba piccoli, per la semina, possono sembrare una buona idea, ma da esperienza fatta, secondo me, sono pessimi. E’ mia opinione e sottolinio che si tratta di un opinione personale, che non bisogna seminare in vasetti troppo piccoli, siccome i semi anche se germoglieranno, non riusciranno a svilupparsi in maniera adeguata per mancanza di nutrimento. Il mio consiglio per semenzaio è dunque quello di usare vasetti di almeno 8 cm e alti almeno 7-9 cm, e di evitare invece quei bellissimi vasetti di torba, con l’idea che vi faciliteranno il trapianto. Quei bellissimi vasetti di torba, uccideranno le vostre piantine sul nascere. Meglio dei vasetti di almeno 8 cm di diametro o di lato e 7-9 cm di altezza e lasciate stare la torba per il semenzaio, meglio la cattivissima plastica. Infatti anche se per ovviare al problema delle dimensioni, decideste di passare a vasetti di torba più grossi, c’è un altro problema con queste soluzioni, ed è quello che le radici tendono a mescolarsi con le pareti, ma questo non è propio positivo, perchè finiscono per bloccarsi anche una volta trapiantati, infatti rimuovere la torba diventa impossibile senza danneggiare le radici, e se piantate con tutta la torba, le piante partiranno con un handicap di sviluppo radicale. Questo non succede con i vasetti di plastica.

Se i vasi sono abbastanza grandi si può provare a colmare eventuali carenze alimentari, con concimi liquidi, ne esistono tanti in commercio, alcuni venduti anche al supermercato, ma si possono usare anche concimi liquidi fai da te, come il macerato GFB (Gusci d’uovo per Calcio, Fondi di Caffè per Azoto, Buccie di Patate o di Banana per Potassio), il macerato di Equiseto, il macerato di Ortica, Il Thè di Bokashi (Percolato del Bokashi).

Problemi Sistemici

Per problemi sistemici, voglio intendere problemi che sono derivanti dalla natura del terreno, ovvero dalla sua struttura e dal suo PH, e dalle condizioni climatiche e di esposizione al sole delle vostre piante.

Funghi

Esistono numerosi funghi che creano malattie veramente devastanti e problematiche ad una vasta gamma di piante. La mia esperienza è stata devastante con l’Oidio che è andato completamente fuori controllo su tutte le Cucurbitacee che ho provato a portare avanti, ma ce ne sono altri altrettanto problematici come la Peronospora.

Il modo migliore probabilmente per combattere i funghi è prevenirli, perchè risolvere il problema, una volta avviato è molto difficile. Ho provato con Zolfo, Bicarbonato di Sodio e manualmente a pulire con Bicarbonato di Sodio. Posso affermare che lo Zolfo ha funzionato in prevenzione, mentre il Bicarbonato di Sodio funziona quando usato, però purtroppo entrambe le soluzioni non combattono l’Oidio una volta che questa si è già insediata.

Quindi la mia opinione è che bisogna prevenire con lo Zolfo quando non ci sono colture, in modo da fertilizzare il terreno e creare un ambiente che può uccidere le spore quando queste tenteranno di svilupparsi. Il Bicarbonato di Sodio è utile a tenere sotto controllo il fungo, quando il problema è già grave, ma se il problema diventa grave, per le Cucurbitacee non c’è scampo. Diverso è il discorso per le Rose o per i Pomodori, per le Rose, il Bicarbonato di Sodio è un ottimo aiutante contro l’Oidio, siccome da quello che ho osservato, le Rose lo reggono bene sulle foglie, e quindi si possono trattare più volte senza ucciderle o danneggiarle, riducendo quindi la diffuzione del fungo. I pomodori invece sembrano più resistenti all’Oidio e quindi si possono fare trattamenti più blandi con il Bicarbonato o con lo Zolfo, giusto per prevenire.

Attenzione allo Zolfo però. Il principio di funzionamento di Zolfo e Bicarbonato di Sodio o di Potassio contro l’Oidio è molto diverso. Lo Zolfo uccide questo fungo per un fattore di tossicità verso di esso, però aumenta l’acidità dell’ambiente, foglie e terreno, e quindi può favorire altri funghi ben peggiori, come la Peronospora che al contrario non sono toccati dallo Zolfo, mentre sia il Bicarbonato di Sodio che il Bicarbonato di Potassio abbassano il PH dell’ambiente, e quindi rendono l’ambiente ostile all’Oidio ma anche ad altri funghi acidofili, come la Peronospora.

Il Bicarbonato di Sodio è un prodotto che si può usare tranquillamente, bisogna solo stare attenti a non abusarne per non uccidere le vostre piante e non usarlo sul terreno, perchè alcalinizza il terreno e questo a molte piante non piace, tuttavia non è tossico per l’uomo e probabilmente neanche per gli insetti, quindi si può usare in qualsiasi momento. Però ripeto che è comunque fitotossico per le piante. Il Bicarbonato di Sodio è considerato un corroborante. E’ consentito in agricoltura biologica.

Il Bicarbonato di Potassio ha una azione simile al suo fratello Bicarbonato di Sodio, tuttavia per il suo utilizzo è necessario il Patentino, e non è quindi utilizzabile da chiunque, non è facile da reperire come il Bicarbonato di Sodio, nonostante non sia sia tossico per l’uomo, per gli insetti, gli animali e l’ambiente. Il Bicarbonato di Potassio sembra essere meno fitotossico, quindi sarebbe in teoria una soluzione migliore contro i funghi acidofili come l’Oidio se non fosse per le restrizioni normative. Il Bicarbonato di Potassio è considerato un fitorarmaco a tutti gli effetti ed è proprio per questa ragione che cade nelle restrizioni normative, ovvero richiede il Patentino per essere usato. E’ consentito in agricoltura biologica.

Lo Zolfo è un elemento naturale, e pertante fa parte di nutrimenti di cui le piante necessitano, ed infatti è anche considerato concime. Ha un tempo di carenza di 5 giorni.

Un altro aiutante nella lotta all’Oidio potrebbe essere un Fungo Antagonista, l’Ampelomyces quisqualis, questo fungo si moltiplica ai danni di numerosi altri funghi, tra i quali l’Oidio, di fatto cannibalizzandoli, per descriverne l’azione in parole povere e semplici. Non ho provato questo rimedio, tuttavia probabilmente potrebbe essere molto funzionale nel contenere e prevenire la diffusione di Oidio ed altri funghi colpiti da questo fungo Antagonista. Di sicuro è una arma in più da usare in fase preventiva. Non ha tempi di carenza, tuttavia in commercio si trova in preparati commerciali e quindi bisogna sempre fare riferimento a quanto scritto su questi preparati. Ho intenzione di provare questa arma contro l’Oidio in futuro, e non appena lo farò, darò la mia opinione al riguardo.

Virus e Batteri

Non posso affermare di avere osservato ne virosi ne malattie batteriche, quindi al momento in questa sezione non scriverò nulla.

Afidi, Acari e Ragnetti vari

Questa sono un altra piaga per ortivare e decorative. Gli afidi sono una sorta di pidocchi di dimensioni molto piccole, tanto che sono difficili da osservare a occhio nudo, ma non impossibile, a seconda anche delle specie. Gli afidi si nutrono della linfa di alcune piante ed evacuano un prodotto di scarto che si chiama “melassa”. Purtroppo la melassa piace alle formiche, le quali ben più organizzate e potenti degli afidi, costruiscono veri e propri allevamenti di afidi, spostandoli letteralmente dove sono produttivi, per raccoglierne la melassa.

Gli acari invece sono degli aracnidi, tra i più famosi c’è il ragnetto rosso. Normalmente i ragni non sono un problema perchè si nutrano di altri insetti. Tuttavia ci sono alcuni acari/ragnetti come il ragnetto rosso che sono fitofaghi, ovvero si nutrano di piante, e possono diventare un problema grosso siccome possono moltiplicarsi velocemente.

Contro afidi e acari si può provare il macerato di Ortica, il macerato di Equiseto, oppure ci sono degli insetti o altri acari antagonisti. Inoltre un metodo utilizzabile è anche quello fisico, ovvero rimuovere fisicamente a mano, gli afidi o gli acari. Alcune sostanze oleose possono essere altamente letalei per gli afidi, come preparati con Olio di Soia, o Olio di Neen, siccome questi oli tendono a soffocare gli acari, tuttavia bisogna sempre controllare la fitotossicità di questi preparati sulle proprie piante, soprattutto nei periodi con il sole potente. Gli oli potrebbero amplificare l’effetto del Sole sulle foglie e bruciarle. Anche lo Zolfo aiuta nella lotta a questi parassiti.

Coleotteri

Le specie di coleotteri che si nutrono di foglie sono numerose, come lo Oziorrinco, e possono diventare una piaga, divorando completamente alcune piante. Un altro coleottero devastatore è la Dorifera, la quale ama soprattutto le foglie delle patate.

Lumache

Come i coleotteri sono una piaga per foglie e frutti di alcune piante.

Topi, Topo Talpa, Talpa

Non ci sono solo microbi, funghi, insetti vari a disturbare la pace e la crescita delle vostre piante. Anche alcuni mammiferi possono diventare veramente fastidiosi e fare danni incalcolabili. Tra i mammiferi più pericolosi per le colture, sicuramente ci sono i topi, questi infatti possono attaccare alcune colture nutrendosene e quini danneggiando il raccolto. Poi c’è un tipo di topo, il topo talpa che tende a scavare sotto terra, e quindi può seriamente danneggiare la stabilità del vostro terrenno, ma anche tutte quelle coltuare che hanno il punto di forza nella radice. La Talpa è un altro mammifero che scava nel terreno e può creare seri danni con le sue continue gallerie.

Uccelli vari, Merli, Corvi

Altri animali che possono creare danni sono gli uccelli. Fra questi ci sono, sicuramente i merli e i corvi che amano scavare per cercare le loro prede, ma nel farlo possono quindi danneggiare il vostro giardino o orto. Poi ci sono altri uccelli che invece potrebbero essere cacciatori di semi.

Gatti

Nessuno osa includerli tra i mammiferi pericolosi per l’orto, il Gatto. Purtroppo, il Gatto è un animale che è molto più complesso ed intelligente di quanto sembri, e proprio a causa di questa sua caratteristica, ogni gatto è diverso da un altro. Premesso che i Gatti tendono per natura a scavare quando hanno i loro bisogni, e questo già mette a repentaglio il vostro terreno, ci sono alcuni Gatti che per noia, amano sdradicare piante, quindi se avete dei Gatti in zona, non sono da sottovalutare come possibile pericolo.

Riepilogo mezzi di combattimento

Riepilogando i mezzi di combattimento più conosciuti in ambito non professionale, ci sono:

Macerato di Ortica
Macerato di Equiseto
Olio di Neen (Insetticida ad ampio raggio)
Piretro Verde (Insetticida ad ampio raggio)
Olio di Lino (Insetticida selettivo, per effetto fisico, soffocamento)
Olio di Soia (Insetticida selettivo, per effetto fisico, soffocamento)
Acido Citrico (Contenuto nel succo di Limone ed altri Agrumi)
Aceto
Zolfo (Carenza 5 giorni)
Bicarbonato di Sodio
Bicarbonato di Potassio
Sapone molle potassico (Corroborante)
Zeolite
Insetti Antagonisti
Funghi Antagonisti
Ampelomyces quisqualis (Fungo antagonista che si sviluppa a scapito di altri funghi come l’Oidio)
Bacillus Thurigiensis (Insetticita selettivo contro larve)
Piante deterrenti (Selezionano gli Insetti in maniera utile, Calendula, Nasturzio, Achillea, Cosmos, Tagete, Erba Cipollina, Tanaceto)
Micorrize (Sono funghi che vivono nel terreno ed entrano in simbiosi con le radici delle piante, facilitandone lo sviluppo, quindi è considerato un radicante. Entra anche in concorrenza con funghi nocivi, impedendone la diffusione.)
Propoli (è un sottoprodotto degli alveari, ed è un potente antibiotico)

Anche se molti di questi prodotti possono essere non tossici in teoria, non significa che siano innoqui, bisogna comunque sempre stare attenti a cosa si fa, come si mischiano e come si usano, come si usano, cosa bisogna combattere, se le piante sono in fiore o meno, quindi fare sempre attenzione e chiedere ad esperti, io li ho elencati, soprattutto come promemoria per me stesso.

Ripeto, alcuni di questi prodotti o rimedi possono essere comunque dannosi per insetti impollinatori, fiori, foglie, quindi vanno comunque utilizzati solo dopo attento studio del proprio problema e nelle modalità consigliate dagli esperti, ovvero nelle giuste dosi, e con gli strumenti adatti, e nelle condizioni fisiche, temporali etc. etc.

Inoltre, sono giunto a conclusione che molti dei consigli che si leggono sui blog, o si vedono nei video, ma anche quelli dati dagli esperti patentati, vanno sempre valutati e adattati al proprio caso. Non è semplice come spesso viene descritto. Una pianta può essere influenzata dalla posizione, ovvero dalla esposizione Solare, dal periodo, dall’altitudine, dall’umidità nella zona, i venti, le condizioni del terreno, tipo di terreno e fertilità, il tipo specifico di parassita, la sua genetica specifica come varietà ma anche proprio specifica. Per esempio, se parliamo di insetti, prendiamo ad esempio una cimice, in due zone distinte, avrete sicuramente cimici con genetica diversa anche se della stessa specie, potrebbero rispondere diversamente alla soluzione suggerita magari anche dall’esperto di turno. L’Oidio, è un gruppo di funghi, il vostro quindi sarà uno di questi, ma questo comporta che non tutte le varianti, rispondono o si adattano a particolari situazioni. Quindi quando sentite il consiglio che vi dirà che con quello risolverete, che è una soluzione miracolosa, potete sentirvi liberi di pensare subito che state ascoltando una stupidaggine. Purtroppo, bisogna individuare gli strumenti, e fare pratica, ovvero sperimentare e verificare cosa funziona meglio per noi e cosa può farci raggiungere l’obiettivo desiderato.

Le sentenze appartengono agli ignoranti. Bisogna essere consci di non sapere nulla e solo sperimentando e praticando si può apprendere qualcosa di più.

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